Il quadretto che Frau Klementine aveva posto sul comodino del nipote Livio, come fosse un’icona protettiva, non riportava l’immagine di un santo, ma nemmeno di un padre vero, ancorché defunto, bensì quella di un dirigente dell’azienda di suo marito, incolpato - a sua insaputa e con la complicità dei colleghi - della gravidanza di una giovane segretaria. Una messa in scena attuata dalla ineffabile Frau per salvaguardare il suo buon nome di famiglia, connotato da Von nobiliari e da una storica Contea, ma messo a repentaglio dalla nascita di quel nipote, frutto della relazione del figlio Helmut con una segretaria, per di più figlia della “serva” di casa. L’inganno, il marchingegno di nonna Klementine verrà fuori quando Livio avrà compiuto ormai quindici anni, ma come dice Karl Jaspers, la verità non è un possesso sicuro e definitivo, e quella che emergerà alla fine, tra un DNA e l’altro, in un crescendo da autentico giallo, rischierà di mandare tutto all’aria, travolgendo le poche certezze di quella “nobile” famiglia, divenuta improvvisamente allargata, come tante al giorno d’oggi. E toccherà al “nipote di troppo” l’ardua impresa di far accostare a ciascuno la propria sedia al tavolo di casa.
Claudio Calandra, è nato a Paluzza (UD) e vive attualmente a Modena, dopo un lungo periodo di lavoro trascorso a Milano. Dirigente d’Azienda alle Relazioni Esterne, ha avuto modo di curare l’organizzazione e l’Ufficio Stampa di importanti eventi in campo scientifico e sociale. Da freelance, collabora con riviste culturali e scientifiche. Come scrittore, esordisce nel 1993 con Do Svidanija-I Girasoli di Boria (Wichtig, 4 ediz.), racconto autobiografico dell’occupazione del Friuli, nel 1944, da parte dei Cosacchi.
è autore di:
Via dei Servi (Marsilio, 1999), opera selezionata al
Premio Campiello del 2000;
Bucce d’arancia sul fronte di Nord Est (Falzea, 2008), romanzo celebrativo delle Portatrici Carniche, eroine della Grande Guerra, giunto alla seconda edizione (2014);
L’arroganza del cuore (Falzea, 2010), storia di una donna chirurgo in carriera;
Libera di vincere (Piemme, 2012), scritto con la campionessa olimpionica Manuela Di Centa;
L’ombrello a sediolino (Falzea, 2014), sulla senilità, quando si fa adolescente e riscopre l’amore;
Solo cielo e soldati (Falzea, 2016), Finalista al Premio Fiuggi Storia 2016, romanzo autobiografico incentrato sugli anni della guerra fredda, vissuti da un adolescente in una caserma al confine orientale;
La strada del destino (2018) vincitore del
Premio FIUGGI STORIA 2018, il più prestigioso riconoscimento nazionale dedicato a narrativa e saggistica storiche, promosso dalla Fondazione Levi-Pelloni e patrocinato dal Senato della Repubblica.
Titolo e sottotitolo |
Frau Klementine e il nipote di troppo
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Collana |
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Autore |
CLAUDIO CALANDRA
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Editore |
Falzea
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Rilegatura |
brossura
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Pagine |
178
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Anno |
2020
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